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Silla Maria Campanini New Poetry|| Italian language poem

Silla Maria Campanini 

Poetry By Silla Maria Campanini, italian Artist  and Poet


1

                              Lasciar Andare

Lasciar andare, non so più cosa sia se non un dono che scivola via, nel turbinio ingrato di silenzi e pensieri, contrappunti di incongruenze. Chi sono io per impedire la tua volontà? Chi, se non un amante che perderà l'amato? Il libro piangerà per la sua pagina e io piangerò per te.

 

La risposta è scritta nelle note silenziose dissolte nel destino, in quel groviglio di pensieri che nemmeno conosco. La sensazione della tua pelle brucia, lo sfioramento delle labbra. Parole inquiete cercano pace in un cielo senza stelle.

 

Mia cara, il cuore non si arrende, avvolto nei sogni della notte che tremano ansiosamente. Ti lascerò andare, affronterò il mare dell'imprevisto e lo scompiglio neurale del dolore, mi allontanerò in silenzio, abbracciando i ricordi. Anche se la dimensione della tempesta non è chiara.

                                              2

                                Al lume di una torcia

Si apre un viaggio, un andar lontano, tra smisurate campagne e torrenti spumeggianti. Vita libera odorosa di boschi, cinguettio di uccelli e le stelle brillavano, al lato una luna cristallina ed il suo canto.

In riva al mare, la danza delle onde, un sorseggiare desideri trepidanti di gioia e di schiuma. Il cullare dell’acqua tra onde ribelli, lo sferzar del vento, e volare sui monti. Che malinconia lo sfumarsi della spiaggia, il perdersi tra acqua e cielo, nella penombra di una visione.

Un circumnavigare il mondo e spianare la vista ad orizzonti lontani. È il perdersi nel sogno del proprio fantasticare.

                                         3

                                    Tra Parole e Silenzi   

Un allietarsi di voci raffinava gli animi. Aneliti e promesse prevedute dal fato. Frenetici sogni, arditi d’anima, tracciavano percorsi di vivacità e freschezza, non dispersi dal silenzio raffinato dei venti.

Un allargarsi dei pensieri espressi con arte, radicati come alberi, solidi, potenti, ricchi di un pathos travolgente, limpido e aggraziato. Sussuravano inediti racconti, canti soavi, arguti e sottili, pieni di vigoria e verità.

Vividi in emozioni delineate ad arte, profonde speranze stagliate all’orizzonte di una Roma in divenire. Lucida concezione morale di umana dignità.


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